Sette Poemi
Franca Mancinelli
ogni mattina al muro bianco
lascio il nòcciolo del mio sguardo
sono caduti sul pavimento
petali di ciliegio.
Opera della terra, la mia arte.
maiolica madre
tra le mie mani d’acqua
alla luce dai ogni forma
bucata da un canto
– un pianto che fiorisce
in ogni cosa un volto.
dalla pianta dei piedi
crescerò frutto – per il seme
che mi ha dato vita
se non ci saranno mani
mi coglierà la terra,
tutto in me germoglierà.
il sacrificio si fa latte
–scosse di dolore nel corpo
o il vento tra gli alberi –
ha tutto il passato alle spalle
il mio neonato – ora è gatto
sulle mie braccia si fa scimmia.
(esistere è un sisma.
Dalla nascita trovare riparo).
questo cerchio di braccia non
inizia, non finisce
è un’orbita, un alveo
della vita: dov’era l’artiglio
nel nodo di Salomone ci stringe.
vieni come traduzione
di una stele dissolta nel corpo,
prendi la forma di una rosa
del deserto, apri i petali
ali tra i miei rami nudi
e piangi, e canti
con le tue guance rosse di usignolo.
un battito di palmi sul pavimento
e arrivi da un’altra stanza della vita
bassa marea, tornano le cose
illuminate dalla tua saliva
ogni guscio raccoglie i tuoi suoni
aspetta la pronuncia di un nome.
lascio il nòcciolo del mio sguardo
sono caduti sul pavimento
petali di ciliegio.
Opera della terra, la mia arte.
maiolica madre
tra le mie mani d’acqua
alla luce dai ogni forma
bucata da un canto
– un pianto che fiorisce
in ogni cosa un volto.
dalla pianta dei piedi
crescerò frutto – per il seme
che mi ha dato vita
se non ci saranno mani
mi coglierà la terra,
tutto in me germoglierà.
il sacrificio si fa latte
–scosse di dolore nel corpo
o il vento tra gli alberi –
ha tutto il passato alle spalle
il mio neonato – ora è gatto
sulle mie braccia si fa scimmia.
(esistere è un sisma.
Dalla nascita trovare riparo).
questo cerchio di braccia non
inizia, non finisce
è un’orbita, un alveo
della vita: dov’era l’artiglio
nel nodo di Salomone ci stringe.
vieni come traduzione
di una stele dissolta nel corpo,
prendi la forma di una rosa
del deserto, apri i petali
ali tra i miei rami nudi
e piangi, e canti
con le tue guance rosse di usignolo.
un battito di palmi sul pavimento
e arrivi da un’altra stanza della vita
bassa marea, tornano le cose
illuminate dalla tua saliva
ogni guscio raccoglie i tuoi suoni
aspetta la pronuncia di un nome.
Read Adele Bardazzi and Roberto Binetti’s interview with Franca Mancinelli from the same issue.